API in Django: le migliori opzioni per chi conosce già il framework
Quando si parla di sviluppo web in Python, il nome di Django è quasi impossibile da non menzionare. Nato per costruire applicazioni web robuste e scalabili, Django è amato dagli sviluppatori per la sua filosofia “batteries included”: ovvero, arriva già con tantissime funzionalità pronte all’uso — dalla gestione del database all’autenticazione utenti, fino a un pannello di amministrazione completo. Molti lo conoscono come un framework “full-stack” pensato per realizzare siti e applicazioni complete, ma ciò che forse non tutti sanno è che Django può essere anche un’ottima base per realizzare API performanti e sicure, capaci di alimentare frontend moderni, applicazioni mobile o microservizi.
Attualmente sempre più progetti sono API-driven, cioè basati su un’architettura in cui il cuore dell’applicazione è un’API che comunica con diversi client, saper scegliere il giusto strumento diventa fondamentale. Se già lavori con Django e conosci bene il suo ORM, i suoi modelli e il suo ecosistema, hai un vantaggio enorme: non devi imparare tutto da zero, ma puoi integrare strumenti specifici per creare API in modo rapido, mantenendo tutta la solidità e l’affidabilità del framework che già usi.
In questo articolo, esploreremo le principali opzioni per sviluppare API in ambiente Django, analizzandone punti di forza e possibili limiti, e capiremo in quali scenari ciascuna può esprimere al meglio il proprio potenziale. Parleremo della soluzione “classica” con Django REST Framework, di approcci più moderni come Django Ninja, delle potenzialità di GraphQL integrato con Django, e delle opzioni per rendere le tue API sicure con JWT o OAuth2. Alla fine, ti proporrò anche una piccola guida alla scelta, così potrai capire rapidamente quale strada intraprendere in base alle tue esigenze.
Che tu sia uno sviluppatore esperto in Django o un curioso che vuole capire come ampliare le proprie competenze, questo sarà un viaggio tra strumenti e metodologie che possono dare nuova vita ai tuoi progetti, rendendoli più flessibili, veloci e pronti a dialogare con il mondo esterno.
Django REST Framework (DRF) – la soluzione classica
Se parliamo di API in Django, non possiamo che iniziare con quello che per molti è il punto di riferimento assoluto: Django REST Framework, o semplicemente DRF. Nel corso degli anni, DRF è diventato lo standard de facto per costruire API REST con Django, grazie alla sua maturità, alla sua documentazione completa e alla profonda integrazione con tutto l’ecosistema del framework.
In sostanza, DRF prende la solidità e la struttura già offerte da Django e le arricchisce con tutto ciò che serve per creare API robuste e ben organizzate. Una delle sue qualità più apprezzate è l’integrazione nativa con il Django ORM, il che significa che puoi lavorare con i tuoi modelli esattamente come fai già nello sviluppo web tradizionale, senza dover reinventare nulla. A questo si aggiungono funzioni pronte all’uso per autenticazione, permessi e throttling, elementi fondamentali per proteggere le tue API e controllare come vengono utilizzate.
Un altro pilastro di DRF sono i serializzatori: strumenti potenti che trasformano i tuoi dati in un formato adatto a essere inviato come risposta API (ad esempio JSON) e, viceversa, convalidano e trasformano i dati ricevuti dal client in un formato utilizzabile dalla tua applicazione. Questo meccanismo riduce drasticamente il rischio di errori e ti permette di implementare logiche complesse di validazione con poche righe di codice.
E non dimentichiamo la documentazione automatica: grazie a strumenti come drf-yasg o drf-spectacular, puoi generare in pochi secondi una documentazione interattiva delle tue API, completa di esempi e test live. Questo è un vantaggio enorme quando lavori in team o devi esporre le tue API a sviluppatori esterni.
Ovviamente, nessuna tecnologia è perfetta. DRF non è ancora completamente asincrono: anche se Django 5 ha introdotto un miglior supporto per async, molte parti di DRF rimangono sincrone. Nella maggior parte dei casi non è un problema, ma in scenari con altissima concorrenza può essere un limite da considerare.
Quando usarlo? Se stai sviluppando un’applicazione completa e strutturata, con un database solido, utenti, permessi, gestione delle sessioni e magari anche un pannello di amministrazione, DRF è quasi sempre la scelta migliore. È affidabile, ben supportato dalla community e ricco di funzionalità già pronte, il che significa meno tempo a reinventare la ruota e più tempo per concentrarti sulla logica del tuo progetto.
Django + GraphQL (Graphene-Django o Strawberry)
Negli ultimi anni, accanto alle classiche API REST, si è diffuso un approccio alternativo che ha conquistato molti sviluppatori frontend: GraphQL. Nato in casa Facebook, GraphQL si distingue per un’idea semplice ma rivoluzionaria: lasciare che sia il client (cioè il frontend) a decidere esattamente quali dati ricevere, nella forma e nella quantità desiderata.
In un’API REST tradizionale, i dati vengono esposti attraverso “endpoint”
fissi: ad esempio, /api/articoli ti restituisce tutti gli articoli, con un
set di campi prestabilito. Se ti serve solo il titolo e l’autore, riceverai
comunque anche i campi che non ti interessano — questo si chiama
over-fetching. Oppure, se i dati che ti servono sono distribuiti su più
risorse, dovrai fare chiamate multiple — under-fetching. GraphQL risolve
entrambi i problemi: con una singola query puoi ottenere esattamente ciò che ti
serve, né più né meno.
Per chi già lavora con Django, l’integrazione è possibile grazie a librerie come Graphene-Django o Strawberry, entrambe capaci di collegarsi al Django ORM e di esporre i dati in formato GraphQL senza dover scrivere logiche complesse. Questo significa che puoi continuare a usare i tuoi modelli Django come sempre, ma offrire al frontend una flessibilità di interrogazione che REST non ha.
Tra i vantaggi principali c’è proprio questa flessibilità lato frontend, unita all’evitare sprechi di banda o round-trip multipli. È una scelta particolarmente apprezzata quando il frontend è sviluppato con framework moderni come React, Next.js o Vue, che si integrano alla perfezione con GraphQL e possono sfruttarne appieno le potenzialità.
Naturalmente, ci sono anche svantaggi: la curva di apprendimento può essere più ripida, soprattutto per team che finora hanno lavorato solo con REST. Inoltre, la definizione di uno schema GraphQL richiede un po’ di pianificazione iniziale e una mentalità leggermente diversa rispetto al classico design RESTful.
Quando usarlo? GraphQL è particolarmente indicato per progetti dove il frontend ha bisogno della massima libertà nel definire le proprie query e nel ridurre al minimo il traffico di rete. È una scelta strategica per applicazioni ricche di interazioni lato client, con interfacce dinamiche e dati che cambiano spesso.
Django Ninja – il FastAPI-style per Django
Se stai cercando un’alternativa più moderna e snella per sviluppare API in Django, Django Ninja potrebbe fare al caso tuo. Nasce ispirato a un framework che negli ultimi anni ha fatto molto parlare di sé: FastAPI, famoso per la sua velocità, la semplicità di scrittura e la validazione automatica dei dati grazie a Pydantic. Django Ninja porta questo approccio “FastAPI-style” all’interno dell’universo Django, combinando il meglio dei due mondi.
Uno dei suoi punti di forza è la sintassi molto chiara e intuitiva, che sfrutta Pydantic per la validazione e la definizione precisa dei dati in ingresso e in uscita. Questo significa che puoi scrivere API robuste e sicure con pochissimo codice, senza sacrificare la chiarezza e la manutenibilità. Inoltre, Django Ninja è completamente compatibile con il Django ORM e con il sistema di middleware di Django, quindi puoi usare tutti i tuoi modelli e la tua configurazione senza problemi. Un altro grande vantaggio è che Django Ninja genera automaticamente una documentazione OpenAPI/Swagger interattiva e facilmente consultabile, un vero regalo sia per te sia per chi dovrà consumare le tue API. Ultimo ma non meno importante: supporta pienamente l’asincronia (async), il che lo rende più adatto di DRF in scenari con carichi elevati e concorrenza.
Certo, Django Ninja è ancora un progetto relativamente giovane e non ha la maturità e la solidità di DRF, che vanta una community enorme e anni di sviluppo alle spalle. Però è in rapida crescita e mostra molte promesse, soprattutto per chi cerca una soluzione più moderna, leggera e veloce, ma senza abbandonare il comfort di Django.
Quando usarlo? Se vuoi sfruttare la potenza di Django ma desideri un modo più agile e “alla FastAPI” per creare API, Django Ninja può essere la scelta giusta. È perfetto per chi vuole un’esperienza di sviluppo rapida, moderna e pulita, ma con la certezza di rimanere all’interno di un ecosistema familiare.
Sicurezza nelle API Django: JWT e OAuth
Quando si parla di API, uno degli aspetti più importanti — e spesso sottovalutati — è la sicurezza. Non basta costruire un’interfaccia che risponda ai dati: bisogna assicurarsi che solo chi è autorizzato possa accedere alle informazioni sensibili o effettuare determinate operazioni. Questo significa implementare sistemi di autenticazione (chi sei?) e autorizzazione (cosa puoi fare?).
Nel mondo Django, fortunatamente, ci sono strumenti molto efficaci e ben integrati che ti aiutano a mettere in piedi API sicure, pronte per dialogare con frontend moderni, applicazioni mobile o servizi esterni.
Una delle soluzioni più diffuse è SimpleJWT, un pacchetto che permette di gestire token di tipo JWT (JSON Web Token). I JWT sono piccoli “passaporti digitali” che il server consegna a un client dopo il login e che il client userà per autenticarsi in tutte le richieste successive. Sono molto comodi perché non richiedono sessioni server-side e funzionano perfettamente con architetture moderne come le Single Page Application (SPA) o le app mobile.
Se invece vuoi implementare un sistema più complesso, magari da utilizzare per fornire accesso a terze parti o per gestire autorizzazioni granulari, puoi affidarti a django-oauth-toolkit, che implementa lo standard OAuth2. OAuth2 è un protocollo molto usato su Internet, alla base per esempio del login con Google o Facebook, che permette di delegare in modo sicuro l’accesso alle risorse di un utente senza condividere la sua password.
In breve, sia che tu stia costruendo un’applicazione web moderna con un frontend in React o Vue, sia che tu stia sviluppando una app mobile o un servizio di backend per terze parti, questi strumenti ti permettono di garantire un accesso sicuro e controllato, proteggendo i dati e migliorando l’esperienza utente.
Quando usarli? Ogni volta che esponi dati sensibili o funzionalità protette nelle tue API: nessuna app seria può prescindere da un solido sistema di autenticazione e autorizzazione. JWT e OAuth2 sono gli standard più affidabili e flessibili per farlo nel mondo Django.
Guida comparativa
Dopo aver esplorato i diversi framework e strumenti per creare API con Django, può essere utile avere una guida sintetica per scegliere velocemente la soluzione più adatta al tuo progetto.
- API REST classiche, robuste e complete: Django REST Framework (DRF)
- API moderne, con validazione tipizzata e async: Django Ninja
- Frontend che richiede massima flessibilità nelle query: Graphene-Django o Strawberry
In sintesi:
- Se vuoi una soluzione collaudata, completa e adatta a progetti con gestione utenti, permessi e database complessi, DRF è la scelta più sicura e affidabile.
- Se cerchi qualcosa di più snello, moderno e performante, con supporto async e validazione tipizzata, Django Ninja è la strada giusta.
- Se il tuo frontend è costruito con tecnologie moderne che richiedono query flessibili e personalizzate, GraphQL con Graphene-Django o Strawberry ti darà tutto ciò di cui hai bisogno.
Questa tabella ti aiuterà a orientarti velocemente nella scelta, così potrai concentrarti subito sullo sviluppo senza perdere tempo in dubbi o tentennamenti.
Conclusione
Abbiamo visto insieme che nel mondo Django non esiste una soluzione “migliore” in assoluto per costruire API: ogni framework o strumento ha i suoi punti di forza e i suoi limiti, e la scelta migliore dipende sempre dalle specifiche esigenze del progetto, dal team e dall’ecosistema in cui ci si muove.
Django REST Framework rimane la pietra angolare per chi vuole stabilità, completezza e una community enorme alle spalle. GraphQL apre le porte a un modo più flessibile e moderno di interrogare i dati, perfetto per frontend ricchi e dinamici. Django Ninja invece è una promessa fresca e innovativa, che coniuga la potenza di Django con la leggerezza e la velocità tipiche dei framework più recenti.
Il consiglio finale è questo: non aver paura di sperimentare! Prova, confronta, fai piccoli esperimenti in progetti personali o moduli separati, e soprattutto resta aggiornato sulle evoluzioni di questi strumenti. L’ecosistema Django è vivo e in continua crescita, e ogni nuova tecnologia può diventare il tuo alleato per costruire API sempre più performanti, sicure e facili da mantenere.
Buon coding e buon viaggio nel mondo delle API Django!
 
       
             
             
            