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Power BI: debolezze comuni, errori frequenti e strategie per dashboard affidabili

Hai mai visto il meme che dice: “Ogni leggenda ha una debolezza”? Mostra tre riquadri: Sansone, Achille… e poi Power BI.

I primi due hanno punti deboli famosi — i capelli di Sansone, il tallone di Achille. Il terzo è il più ironico: Power BI, il colosso della Business Intelligence, sconfitto da un totale sbagliato che mostra “11.000.000” invece di “7”.

Fa sorridere, ma chi lavora davvero con Power BI sa che dietro quella battuta c’è una verità profonda: anche gli strumenti più potenti hanno delle fragilità.

E chi sa riconoscerle e superarle fa il salto di qualità da semplice utente a vero Power BI Analyst consapevole.

In questo articolo vedremo:

  • perché Power BI è diventato uno strumento leggendario;
  • quali sono le sue debolezze più comuni;
  • come aggirarle per creare dashboard pulite, affidabili e utili.

Perché Power BI è diventato una leggenda

Power BI non è solo un software. È una rivoluzione nel modo in cui le aziende leggono i dati.

Prima di Power BI (e strumenti simili come Tableau o Qlik), l’analisi dei dati era riservata a pochi tecnici, spesso confinata a Excel o a database complessi.

Con Power BI:

  • chiunque può trasformare dati grezzi in dashboard interattive;
  • i manager leggono KPI e trend in tempo reale;
  • gli analisti costruiscono modelli complessi senza scrivere SQL a ogni query.

Power BI ha democratizzato la Business Intelligence.

Ma, come ogni leggenda, ha anche lui il suo tallone d’Achille. Un errore in una misura DAX o una relazione sbagliata può trasformare un report perfetto in un incubo di debugging.

Il mito del “Power BI perfetto”

Molti pensano che Power BI “faccia tutto da solo”: importi i dati, trascini qualche visual… ed ecco un cruscotto da multinazionale.

La realtà è diversa.

Il motore di Power BI è potentissimo, ma estremamente sensibile a:

  • struttura del modello dati;
  • relazioni tra tabelle;
  • logica delle formule DAX.

Un piccolo errore logico può alterare completamente i risultati.

Power BI non è debole: è vulnerabile agli errori umani. La buona notizia? Quasi tutti sono evitabili con metodo e disciplina.

Le principali debolezze di Power BI (e come superarle)

Totali sbagliati — il classico dei classici

Totali che non tornano, somme gonfiate, numeri misteriosi.

Cause comuni:

  • misure DAX errate;
  • contesti filtro non controllati.

Come evitarlo:

  • non fidarti mai del primo totale;
  • crea misure dedicate, non somme di colonne;
  • usa CALCULATE() per controllare il contesto;
  • verifica sempre con la fonte dati.

Regola d’oro: se un numero sembra sbagliato, probabilmente lo è.

Modello dati disordinato

Un modello Power BI è come una casa: se è disordinata, diventa invivibile.

Buone pratiche:

  • importa solo ciò che serve;
  • elimina colonne inutili;
  • rinomina tabelle e campi in modo chiaro;
  • separa tabelle fact e dimension.

Meno è meglio. Un modello semplice è più veloce e più affidabile.

Relazioni bidirezionali: il nemico invisibile

Le relazioni bidirezionali sembrano comode, ma possono creare:

  • cicli di filtro;
  • risultati imprevedibili.

Best practice:

  • usa relazioni a senso unico (dimensione → fatto);
  • se servono, documentale e testale;
  • preferisci funzioni DAX come CROSSFILTER() o USERELATIONSHIP().

Caricare troppi dati

Power BI non è un data warehouse.

Come evitarlo:

  • carica solo i campi necessari;
  • filtra i dati alla fonte;
  • disabilita il load per tabelle di appoggio;
  • valuta DirectQuery o Aggregations.

Colonne calcolate invece di misure

Errore tipico dei principianti.

Ricorda:

  • le colonne pesano sulla memoria;
  • le misure DAX sono dinamiche e corrette per l’analisi.

Le misure sono il linguaggio naturale di Power BI.

Non conoscere il DAX

Il DAX è il cuore di Power BI.

Funzioni fondamentali:

  • CALCULATE()
  • FILTER()
  • RELATED() / RELATEDTABLE()
  • ALL() / REMOVEFILTERS()

Senza DAX, Power BI è solo una bella interfaccia grafica.

Aggiornamenti manuali

Un report non aggiornato è peggio di un report assente.

Soluzioni:

  • refresh automatico;
  • gateway configurati correttamente;
  • notifiche di errore.

Mancanza di documentazione

Dashboard fantastiche… comprensibili solo da chi le ha create.

Come risolvere:

  • documenta le misure;
  • crea un file di spiegazione;
  • usa strumenti come ALM Toolkit.

La psicologia del Power BI Analyst

Un buon analista sviluppa una mentalità da detective dei dati:

  • da dove viene questo numero?
  • cosa influenza questo risultato?
  • so spiegarlo a chi non è tecnico?

Power BI è analisi, ma anche comunicazione.

Gli errori come maestri

Quel “11.000.000 invece di 7” è una lezione.

Ogni analista Power BI ci è passato. Conta saper:

  • isolare il problema;
  • capire il contesto;
  • correggere il modello alla radice.

L’arte delle dashboard pulite e smart

Un buon dashboard:

  • risponde a una domanda chiara;
  • guida l’occhio;
  • racconta una storia.

Consigli pratici:

  • pochi colori, coerenti;
  • pochi visual, ma significativi;
  • KPI chiari;
  • spazio vuoto per respirare.

Power BI non è perfetto, ma può esserlo con te

Power BI è potente, flessibile, in continua evoluzione. Ma ha bisogno di un analista consapevole.

La vera forza non è lo strumento, ma chi lo usa.

Conclusione: la leggenda continua

Ogni strumento ha una debolezza. La differenza tra chi si ferma e chi cresce sta nel riconoscerla e superarla.

La prossima volta che un totale non torna: chiudi Power BI, prenditi un caffè… e ricordati che anche le leggende sbagliano.

Ed è proprio lì che nasce la vera competenza.