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Scegliere il framework giusto per API Python: Django vs FastAPI, Flask e Sanic (Parte 1)

Nel panorama dello sviluppo web con Python, quando si parla di API spesso ci si trova davanti a un bivio: scegliere un framework “tutto incluso”, come quelli basati su Django, oppure optare per soluzioni leggere e minimaliste come FastAPI, Flask o Sanic. Ma quali sono le differenze reali tra questi mondi? E soprattutto, come capire quale strada sia la migliore per il tuo progetto?

Questo articolo nasce proprio con l’obiettivo di fare chiarezza su queste domande, mettendo a confronto le quattro principali alternative Django-based — come Django REST Framework, Django Ninja e GraphQL — con i framework più snelli e moderni, che hanno conquistato molti sviluppatori grazie alla loro leggerezza e flessibilità.

Che tu sia un esperto Django curioso di esplorare nuove opzioni, o un sviluppatore in cerca di soluzioni più snelle e performanti, qui troverai una panoramica dettagliata e comparativa che ti aiuterà a orientarti nel mare di scelte disponibili. Con un linguaggio semplice e tanti esempi pratici, ti guiderò passo dopo passo in questo viaggio alla scoperta delle architetture, delle performance, degli ecosistemi e degli scenari d’uso di ciascuna tecnologia.

Pronto a scoprire quale framework fa davvero al caso tuo? Partiamo!

Architettura e filosofia

Quando si parla di framework per costruire API con Python, una delle prime cose da capire è l’approccio architetturale e la filosofia di fondo che sta dietro a ciascuno di essi. Questa scelta iniziale influisce profondamente sul modo in cui progetterai, svilupperai e manterrai il tuo progetto nel tempo.

Django-based: full-stack o semi-full-stack

Le soluzioni basate su Django, come Django REST Framework, Django Ninja o GraphQL integrato con Django, si caratterizzano per essere full-stack o semi-full-stack. Questo significa che non devi preoccuparti di cercare e integrare singoli componenti fondamentali, perché li trovi già inclusi o perfettamente compatibili: ad esempio, il Django ORM per gestire il database, un sistema di autenticazione e permessi già pronto, middleware per la gestione delle richieste, e perfino un pannello di amministrazione web completo.

Questa “pienezza” è un vantaggio enorme se vuoi partire velocemente con una base solida e coerente, senza dover assemblare pezzi disparati. Tuttavia, questo approccio tende a essere più "bloccato", cioè impone un modo preciso di lavorare e di organizzare il codice. Questa opinione forte può essere vista come un vantaggio, perché porta ordine e uniformità, oppure come una limitazione se vuoi totale libertà di scelta.

FastAPI, Flask e Sanic: minimalisti e modulari

Dall’altro lato abbiamo framework come FastAPI, Flask e Sanic, che si collocano più verso un approccio minimalista o semi-minimalista. Qui non trovi tutto già pronto: spesso devi scegliere, integrare e configurare manualmente ORM, sistemi di autenticazione, middleware e tutto ciò che ti serve.

Questa libertà si traduce in una flessibilità enorme: puoi costruire la tua architettura esattamente come la vuoi, organizzando microservizi indipendenti o applicazioni modulari. Ma questa flessibilità porta con sé anche una maggiore responsabilità: devi essere tu a decidere e mantenere l’ordine nel progetto, altrimenti rischi di finire con un codice poco strutturato e difficile da mantenere.

Monolitico vs. modulare

Un’altra differenza importante riguarda la natura del progetto: le soluzioni Django-based tendono ad avere un’architettura più monolitica, cioè un singolo progetto Django che gestisce tutto, dal database all’autenticazione fino all’API vera e propria. Questo è perfetto per applicazioni che vogliono un controllo centralizzato e una gestione semplificata, soprattutto in team medio-piccoli.

Al contrario, FastAPI, Flask e Sanic si prestano molto bene a creare microservizi separati, piccoli moduli indipendenti che comunicano tra loro. Questa modularità è preziosa quando si vuole scalare il progetto o mantenere separati domini funzionali molto diversi, ma richiede maggiore cura nella progettazione e orchestrazione dei servizi.

Il ruolo degli ORM

Infine, parliamo dell’ORM, cioè lo strumento che traduce il linguaggio Python in query per il database. Le soluzioni Django-based utilizzano quasi sempre il Django ORM, un componente consolidato, ricco di funzionalità e integrato perfettamente nel framework.

Nei framework minimalisti invece la scelta dell’ORM è libera: puoi usare SQLAlchemy, Tortoise ORM, o anche nessun ORM, scrivendo query manuali. Questo offre flessibilità ma implica anche la necessità di una maggiore esperienza per scegliere e configurare la soluzione più adatta.


In sintesi, la scelta tra Django-based e framework leggeri passa anche da come vuoi lavorare a livello di architettura: preferisci un ambiente integrato e “chiavi in mano” o una piattaforma più libera e componibile? La risposta a questa domanda ti guiderà verso la soluzione più adatta al tuo stile e al progetto che vuoi realizzare.

Performance

Quando si tratta di API, uno degli aspetti più importanti da valutare è la performance, ovvero quanto velocemente e efficientemente il sistema riesce a rispondere alle richieste degli utenti o dei client. In questo contesto, entrano in gioco diversi fattori, tra cui il supporto per il codice asincrono, la capacità di gestire un alto numero di richieste contemporanee (alto throughput) e l’eventuale overhead dovuto ai componenti integrati o aggiunti manualmente.

Supporto async e impatto sul carico I/O

Uno dei grandi cambiamenti nel mondo Python degli ultimi anni è stato l’introduzione del supporto per la programmazione asincrona, che permette di gestire molte richieste contemporaneamente senza bloccare l’esecuzione del programma. Questo è particolarmente utile per operazioni di I/O, come richieste a database, chiamate a servizi esterni o lettura di file, che normalmente impiegherebbero tempo ad eseguire.

Nel mondo Django, a partire dalla versione 5, è stato fatto un grande passo avanti con il supporto per async, ma bisogna dire che Django REST Framework, il componente più usato per API in Django, è ancora in gran parte sincrono. Questo significa che, pur essendo robusto e completo, DRF non sfrutta appieno i vantaggi della programmazione asincrona, limitando in parte la scalabilità sotto carichi intensi di richieste.

Al contrario, framework come FastAPI e Sanic nascono con l’asincronia nel DNA: sono progettati per funzionare con ASGI, il nuovo standard asincrono per Python, e quindi gestiscono in modo molto efficiente decine, centinaia o migliaia di richieste simultanee, rendendoli ideali per scenari I/O-bound e ad alta concorrenza.

Velocità pura in scenari di alto throughput

Se guardiamo alla velocità “pura” di elaborazione, soprattutto sotto carichi elevati, FastAPI e Sanic sono notoriamente molto più performanti rispetto a Django-based. Questo perché, oltre a sfruttare nativamente l’asincronia, sono costruiti per essere leggeri e minimalisti, senza dover caricare a ogni richiesta tutti i componenti di un framework full-stack come Django.

Flask, pur essendo sincrono e minimalista, offre comunque una buona velocità per applicazioni di piccole e medie dimensioni, ma non è pensato per carichi massivi senza un’architettura di supporto adeguata (come bilanciamento e microservizi).

Overhead di sistema

Un altro aspetto da considerare è l’overhead, cioè il “peso” aggiuntivo che il framework porta con sé ad ogni richiesta. Django, con il suo ORM, il sistema di autenticazione, i middleware e il pannello admin, è un ecosistema ricco ma anche più pesante da avviare e mantenere. Questo può influire sulle performance soprattutto in contesti dove ogni millisecondo conta.

I framework minimalisti, invece, partono da una base leggera, caricando solo ciò che serve realmente: questo permette di avere un overhead minimo, ma richiede che lo sviluppatore scelga e configuri personalmente ogni componente aggiuntivo, con il vantaggio di un controllo molto più granulare sulle risorse usate.


In sintesi, se la tua priorità è ottenere performance massime e gestire moltissime richieste contemporaneamente, FastAPI e Sanic sono le scelte più indicate. Se invece vuoi un sistema più integrato, ricco di funzionalità pronte all’uso e sei disposto a sacrificare un po’ di velocità, le soluzioni Django-based rimangono una scelta solida e affidabile.

Conclusione

Abbiamo visto come la scelta tra framework Django-based e framework minimalisti come FastAPI, Flask e Sanic dipenda da diversi fattori chiave: architettura, filosofia di sviluppo e performance. Django offre un ecosistema completo e integrato, ideale per partire subito con una base solida e funzionalità pronte all’uso, a costo di maggiore rigidità e un po’ di overhead. Al contrario, i framework più leggeri ti danno flessibilità e controllo totale, ma richiedono più esperienza e lavoro di configurazione, ripagando però con prestazioni elevate e un approccio più moderno, soprattutto in contesti async e ad alta concorrenza.

Se nel tuo progetto contano stabilità, coerenza e velocità di avvio, Django e i suoi derivati sono alleati preziosi. Se invece il tuo obiettivo è massimizzare le performance o costruire architetture distribuite come microservizi, FastAPI e Sanic diventano alternative più adatte, mentre Flask resta un ottimo punto di partenza per chi vuole semplicità e pieno controllo.

Nel prossimo articolo della serie approfondiremo un altro aspetto fondamentale: ecosistema, produttività e tipizzazione, per capire come ogni framework supporta lo sviluppo quotidiano e la crescita di un progetto nel tempo. Così, passo dopo passo, avrai tutti gli elementi per scegliere la tecnologia giusta e portare le tue API Python al livello successivo.